TITOLI ALTERNATIVI – Le Centonovele de Meser Zohane Bochazo, del magnifico Meser Teophilo de Chalchagnini – Decameron: Oxford Codex – Décaméron : Codex de Oxford – Oxforder Dekameron.
DESCRIZIONE FISICA – Manoscritto in pergamena, formato 360 x 265 mm, i + 169 + i carte.
LEGATURA – Legatura in assi di legno rivestite di velluto viola. Sulla coperta frontale è impresso in oro lo struzzo dei Coke, proprietari del manoscritto dal XVIII secolo al 1981.
ORIGINE – Italia (Ferrara).
DATAZIONE – XV secolo (ca. 1467).
COMMITTENZA – Il manoscritto fu commissionato da Teofilo Calcagnini (n. 1441, m. 1488), dignitario presso la corte di Borso d’Este (n. 1413, m. 1471), primo duca di Ferrara. La committenza è documentata da un pagamento del 1467, che il Calcagnini fece al pittore Taddeo Crivelli (n. 1425, m. 1479), autore delle miniature. Teofilo Calcagnini fu un personaggio molto vicino a Borso d’Este, il quale lo gratificò con donazioni e con la nomina a cavaliere aurato, avvenuta nel 1464. Alla morte di Borso, il Calcagnini godette parimenti dell’amicizia di Ercole I d’Este (n. 1431, m. 1505), succeduto al fratellastro nel 1471.
PROPRIETARI SUCCESSIVI – Due ex libris (cc. 1r e 89r) documentano l’appartenenza del codice al monastero francescano di Santo Spirito a Reggio Emilia («Di. S. Spirito di Reggio»). Nel XVIII secolo venne acquistato da Thomas Coke, I conte di Leicester (n. 1697, m. 1759). Coke fu un uomo colto, raffinato e soprattutto molto ricco, che collezionò per tutta la vita libri e oggetti d’arte di ogni sorta. Nel 1734 commissionò all’architetto William Kent (n. 1685, m. 1748) la progettazione di Holkham Hall, nella contea del Norfolk, dove il manoscritto dimorerà per oltre due secoli con la segnatura MS. 531.
COLLOCAZIONE ATTUALE – Nel 1981 il codice è stato acquistato dalla Bodleian Library, dove è tuttora custodito con la nuova segnatura MS. Holkham misc. 49.
GENERE – Letteratura.
CONTENUTO – Decameron di Giovanni Boccaccio (n. 1313, m. 1375). Noto anche come il Certaldese, il Boccaccio fu una figura tra le più rilevanti del panorama letterario europeo del suo secolo. La sua opera più celebre è appunto il Decameron, una raccolta di cento novelle scritte tra il 1349 e il 1351. La cornice narrativa entro cui sono inserite le novelle è quella della Firenze del 1348: alcuni giovani – sette donne (Pampinea, Filomena, Neifile, Fiammetta, Elisa, Lauretta, Emilia) e tre uomini (Filostrato, Dioneo, Panfilo) – per fuggire dalla peste che si sta abbattendo sulla città, si ritirano nella campagna circostante e decidono di trascorrere parte del loro tempo raccontandosi a turno delle novelle. Il titolo Decameron deriva dal greco δέκα (dieci) e ἡμερῶν, genitivo plurale di ἡμέρα (giorno), letteralmente quindi significa «[opera] di dieci giorni»: le novelle infatti vengono raccontate nel corso di dieci giornate.
LINGUA – Italiano.
DECORAZIONE – Alla c. 5r una miniatura a fondo pagina rappresenta la brigata dei dieci giovani che si incontra nella chiesa di Santa Maria Novella prima di lasciare Firenze. Il motto e l’impresa di Teofilo Calcagnini (committente del manoscritto) compaiono in cima alla pagina, mentre i due bordi laterali sono decorati con animali, fiori, mascheroni e sferette dorate. Dopo l’intitolazione («comincia il libro chiamato Decameron, cognominato prencipe Galeotto, nel quale si contengono cento novelle, in diece dì decte da septe donne e da tre giovani huomini»), una iniziale in oro e a colori apre la sezione testuale, divisa in due colonne da una decorazione a candelabra. Il manoscritto conta inoltre nove iniziali figurate (cc. 20v, 46r, 64v, 80v, 96v, 105r, 118v, 137v, 148r), numerose iniziali in oro e a colori, varie iniziali minori, elementi decorativi a motivi floreali e vegetali e con sferette dorate.
MINIATORE – Taddeo Crivelli (n. 1425, m. 1479). Il Crivelli è stato un pittore e miniatore italiano, da annoverare tra gli artisti più importanti della miniatura italiana del Rinascimento. Fu molto attivo a Ferrara, sua città natale, dove negli anni dal 1455 al 1461 lavorò insieme ad altri artisti alla famosa Bibbia commissionata da Borso d’Este. Nel 1471 si trasferì a Bologna. Nonostante in quel periodo siano documentati diversi committenti, dopo alcuni anni dal suo trasferimento il Crivelli iniziò a versare in una condizione economica difficile: le commissioni divennero più basse e alcuni lavori non vennero terminati o non gli vennero pagati. Nel 1479, stando ad un documento che fa riferimento ad un manoscritto «principiato per olim magistrum Tadeum de Feraria», Taddeo Crivelli risulta già morto. Oltre che alla Bibbia di Borso d’Este, sicuramente la sua opera più celebre, il suo nome è legato in via indiretta anche ad un altro importante manoscritto dell’epoca: fu infatti un suo allievo, Girolamo da Cremona (n. ?, m. post 1483), che nel 1465 completò per conto di Barbara di Brandeburgo (n. 1422, m. 1481) il Messale oggi conservato presso l’Archivio Storico Diocesano di Mantova.
STILE – Rinascimentale.
LINK ESTERNI – Digital Bodleian (manoscritto digitalizzato).
Scheda tecnica: Illuminated Facsimiles
Decamerone, Boccaccio’s, Decameró, Decamerón, Der
EDIZIONE IN FACSIMILE
Riproduzione a colori a grandezza naturale dell’intero documento originale – Il facsimile riproduce il più fedelmente possibile le caratteristiche materiali del documento originale allo scopo di sostituirlo nella ricerca scientifica e nelle raccolte del collezionista bibliofilo. La rifilatura e la composizione delle carte riproducono il profilo e la fascicolazione del documento originale. La rilegatura potrebbe non corrispondere a quella del documento originale così come si presenta nel momento attuale.
Editore – Istituto della Enciclopedia Italiana – Treccani (Roma, 2013).
Collana – Tesori Svelati.
Tiratura limitata – 599 copie.
Legatura – La legatura corrisponde a quella del documento originale: gli assi sono ricoperti in velluto e lo struzzo dei Coke è impresso sull’asse anteriore. Il colore del velluto differisce però da quello dell’originale: la coperta del manoscritto originale è in velluto viola, quella del facsimile è in velluto rosso.
Commentario – Commentario in italiano. I saggi sono di Federica Toniolo, Marco Cursi, Teresa Nocita.
Cofanetto – Il facsimile è custodito in un cofanetto a forma di libro, con scritte in oro al dorso e al piatto. Il volume di commento è esterno al cofanetto.
Copyright foto: Istituto della Enciclopedia Italiana – Treccani