Salterio di Robert de Lisle

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Salterio di Robert de Lisle

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TITOLI ALTERNATIVI – Speculum Theologiae – Psalter of Robert de Lisle – Psautier de Robert de Lisle.
DESCRIZIONE FISICA – Codice in pergamena, formato 338 x 228 mm, 19 carte.
LEGATURA – La legatura attuale è stata eseguita dal British Museum nel 1963. Coperta in pelle marrone, dorso con 5 nervi e scritte in oro, taglio delle carte dorato.
ORIGINE – Westminster (Regno Unito).
DATAZIONE – XIV secolo (ca. 1308-1340).
COMMITTENZA – Incerta, forse Robert de Lisle (n. 1288, m. 1344).
PROPRIETARI – Il manoscritto prende il nome dal primo proprietario accertato del manoscritto, Robert de Lisle (n. 1288, m. 1344), barone inglese al servizio di Edoardo II (n. 1284, m. 1327) e poi di Edoardo III (n. 1312, m. 1377). Robert de Lisle fu convocato in parlamento per la prima volta nel 1311, quando morì suo padre Warin de Lisle. Partecipò anche a diverse spedizioni militari. Nel 1339, alla morte della moglie Margaret de Beauchamp, figlia di Sir Walter de Beauchamp, abbandonò tutte le sue proprietà e si ritirò in convento. In tale occasione donò il Salterio alle figlie Audere e Alborou. Si veda a tale propositò l’iscrizione di suo pugno alla c. 122v: «JEO ROBE[R]T DE LYLE DONAY CEST LYVERE SUS LE IOUR SAYNCTE KATERINE EN LAN N[OST]RE SEIGNOUR .MYL. CCC .XXXIX. A MA FILLE AUDERE, OUE LA DIEUX BENEYSSOU[N] & LA MOYE. ET APRES SOEN DESES A ALBOROU SA SOER, & ISSY DE SOER, EN SOER, TAUNK COME ASCUNE DE ELES VYVONT. ET APRES REMEYNE A TOUS IOURS A LES DAMES DE CHIKESAUND». In tal modo Robert de Lisle stabiliva che alla morte delle figlie il manoscritto sarebbe rimasto a «les dames de Chikesaund», un ordine di monache nel cui convento, nel 1339, Audere e Alborou evidentemente già risiedevano. Nel XVI secolo il manoscritto è appartenuto a William Howard (n. 1563, m. 1640), nobile e antiquario inglese, il quale nel 1590 vi appose il proprio nome (c. 117r). Fu probabilmente in questa occasione che il Salterio di Robert de Lisle fu unito ad un altro manoscritto, il MS Arundel 83 I, conosciuto come Salterio di Howard. Successivamente entrò a far parte della collezione di Thomas Howard (n. 1585, m. 1646), secondo conte di Arundel, e poi di Henry Howard (n. 1628, m. 1684). Quest’ultimo lo donò alla Royal Society nel 1667 (si veda la c. 2r del MS Arundel 83 I). Infine nel 1831 la Royal Society lo vendette al British Museum insieme ad altri manoscritti della collezione di Arundel.
COLLOCAZIONE ATTUALE – Nel 1973 il patrimonio di manoscritti del British Museum è stato trasferito alla British Library, dove attualmente si trova anche il Salterio di Robert de Lisle.
GENERE – Cristianesimo, Libri di devozione privata.
CONTENUTO – Nel XVI secolo il Salterio di Robert de Lisle (MS Arundel 83 II) è stato unito ad un altro manoscritto, il Salterio di Howard (MS Arundel 83 I). Tale unione è stata operata per volontà di William Howard, che fu proprietario di entrambi i manoscritti, ma i due salteri costituiscono due opere distine. Il MS Arundel 83 II è un frammento di un’opera originariamente più vasta. Comprende un Calendario secondo il rito di Sarum (variante del rito romano in uso in Inghilterra prima della Riforma), ed un ciclo di miniature e diagrammi, introduttivo ad un salterio che però non è sopravvissuto. Di questo ciclo fa parte lo Speculum theologie, una raccolta di diagrammi teologici compilati dal predicatore francescano Johannes Metensis. Alla c. 127r sono inoltre presenti una riduzione da un componimento poetico francese del XIII secolo – Le dit des trois morts et trois vifs -, e alcuni versi in inglese medio che sovrastano la miniatura de I tre vivi e i tre morti.
LINGUA – Latino, francese anglo-normanno, inglese medio.
SCRITTURA – Littera textualis.
DECORAZIONE – 12 schemi e diagrammi a tema morale o telogico, 10 miniature a piena pagina, 1 miniatura a mezza pagina, grandi iniziali con decorazioni fogliate, piccole iniziali a colori e in oro.
MINIATORI – La maggior parte delle miniature è stata attribuita al Maestro della Madonna (così chiamato perché autore – tra le altre – della miniatura alla c. 131v che ritrae la Vergine Maria). Al Maestro della Maestà (che prende il nome dalla miniatura alla c. 130r), sono invece attribuite cinque miniature. Queste miniature furono aggiunte poco prima del 1339, quando Robert de Lisle donò il manoscritto alle figlie Audere e Alborou.
STILE – Gotico.
LINK ESTERNI – British Library (manoscritto digitalizzato) – British Library (scheda dettagliata MSS Arundel 83 I e II).

Scheda tecnica: Illuminated Facsimiles

des, Inghilterra

EDIZIONE IN FACSIMILE

Riproduzione a colori a grandezza naturale dell’intero documento originale – Il facsimile riproduce il più fedelmente possibile le caratteristiche materiali del documento originale allo scopo di sostituirlo nella ricerca scientifica e nelle raccolte del collezionista bibliofilo. La rifilatura e la composizione delle carte riproducono il profilo e la fascicolazione del documento originale. La rilegatura potrebbe non corrispondere a quella del documento originale così come si presenta nel momento attuale.
EditoreScripta Maneant (Reggio Emilia, 2008), in coedizione con Müller und Schindler (Stoccarda/Simbach a.Inn, 2008) e Eikon Editores (Madrid, 2008).
Tiratura limitata – Unica tiratura mondiale di 800 copie in numerazione araba. Altre 40 copie con numerazione romana sono state prodotte a scopo documentale e d’archivio. Delle 800 copie in numerazione araba, 450 copie sono state realizzate da Scripta Maneant in oro a 22 carati e bulinato a mano.
Certificato di autenticità – Certificato di autenticità stampato al colophon, con autentica del British Library Board.
Supporto e stampa – Stampa su carta pergamenata, ctp (computer-to-plate) e retino stocastico.
Legatura – Coperta in pelle di primo fiore montata su piatti in legno, impressioni a secco, tre nervi al dorso, borchie d’ottone sul piatto frontale, taglio dorato. La legatura riprende quella del Add. Ms. 18972 della British Library (Historia Scholastica, ca. 1451).
Commentario – Volume di commento in italiano, formato 33 x 24 cm, 123 pagine, tavole a colori e in b/n. Testi di Lucy Freeman Sandler.
Cofanetto – Teca in plexiglas.
ISBN – 978-88-95847-04-7.

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