De Sphaera

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De Sphaera

TITOLI ALTERNATIVI – Sphaerae coelestis et planetarum descriptio – Influenze de pianeti spiegate con miniature tirate al vivo da incerto.
CODICOLOGIA – Codice in pergamena, formato 240 x 170 mm, 16 carte (32 pagine).
LEGATURA – Coperta in bazzana rossa.
ORIGINE – Italia (Milano).
DATAZIONE – XV secolo (1450-1460).
COMMITTENZA E PROPRIETARI – La storia del De Sphaera è ricca di mistero. La committenza è incerta, a parte la presenza del levriero tra le armi dei Visconti e degli Sforza al verso della c. 4. È probabile che il manoscritto fu commissionato da Bianca Maria Visconti (n. 1425, m.1468) e Francesco Sforza (n. 1401, m. 1466), e che Bianca Maria Sforza (n. 1472, m. 1510) ne fu una successiva proprietaria. Altrettanto incerte sono le circostanze per cui giunse a Ferrara. La tesi prevalente è che facesse parte della dote di Anna Maria Sforza (n. 1476, m. 1497), che nel 1491 sposò Alfonso I d’Este (n. 1476, m. 1534).
COLLOCAZIONE ATTUALE – Attualmente il manoscritto è conservato presso la Biblioteca Estense Universitaria di Modena.
GENERE – Trattati / Libri secolari, Astronomia / Astrologia.
LINGUA – Italiano.
SCRITTURA – Scrittura semigotica libraria a inchiostro rosso e azzurro.
DECORAZIONE – Il ricco apparato decorativo si compone di 15 miniature a piena pagina, vari disegni astronomici distribuiti su 9 pagine ed una Tabula climatum. Un levriero bianco tra le armi dei Visconti e degli Sforza è rappresentato nella carta che apre la serie delle miniature. Le successive miniature illustrano l’influsso esercitato dal sole, dalla luna e da vari pianeti sulla vita delle persone: ad esempio Venere induce i giovani alla musica, alla poesia e ovviamente all’amore. Le miniature sono disposte a coppie: sulla carta di sinistra domina la figura antropomorfica del luminare o del pianeta, affiancato dalle sue case zodiacali, mentre nella miniatura a piena pagina sulla carta di destra sono ampiamente rappresentate le scene di vita quotidiana.
MINIATORE – La paternità di questo opus magnum della miniatura astrologica è stata attribuita a Cristoforo de Predis, figura di spicco della miniatura lombarda del XV secolo ma della cui vita sappiamo molto poco. Nacque intorno al 1446, presumibilmente a Milano, ed era sordomuto. Elemento quest’ultimo che rivela lui stesso firmando un’altra sua opera, il Leggendario Sforza-Savoia: OPUS XR(IST)OFORI DE PREDIS MUTI DIE 6 APRILIS 1476. Conobbe Leonardo da Vinci (n. 1452, m. 1519) quando questi visitò Milano per la realizzazione de La Vergine delle rocce (1483): fu infatti la famiglia di Cristoforo ad ospitarlo nella sua casa. Morì a trentasette anni, dopo aver prestato servizio presso i più importanti committenti dell’epoca.
STILE – Rinascimentale.
LINK ESTERNI – Biblioteca Estense Universitaria (manoscritto digitalizzato).

Scheda tecnica: Illuminated Facsimiles

Tractatus Mundi Johannes de Sacrobosco

EDIZIONE IN FACSIMILE

Riproduzione a colori a grandezza naturale dell’intero documento originale – Il facsimile riproduce il più fedelmente possibile le caratteristiche materiali del documento originale allo scopo di sostituirlo nella ricerca scientifica e nelle raccolte del collezionista bibliofilo. La rifilatura e la composizione delle carte riproducono il profilo e la fascicolazione del documento originale. La rilegatura corrisponde a quella del manoscritto originale così come si presenta nel momento attuale.
EditoreIl Bulino edizioni d’arte (Modena, 2010).
Collana – Ars Illuminandi.
Tiratura limitata – Il facsimile è stato realizzato in 999 esemplari numerati e certificati. I primi 19 esemplari, numerati da I a XIX, sono stati riservati al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla Biblioteca Estense Universitaria. Gli esemplari da 1 a 980 sono stati destinati alla distribuzione internazionale.
Certificato – Il certificato di autenticità è apposto al colophon ed è firmato da Roberto Bini per Il Bulino edizioni d’arte.
Stampa – Stampa litografica offset integrata con impressioni a caldo delle lamine d’oro.
Legatura – Legatura in pelle rossa, con stemma Visconti-Sforza impresso in oro.
Commentario – Volume di commento in italiano, in formato in-quarto, 174 pagine, immagini a colori nel testo. I saggi sono di Gianni Venturi, Annalisa Battini, Giovanna Lazzi, Marco Bertozzi, Manuela Incerti. Postfazione di Mauro Bini.
Cofanetto – Il facsimile ed il commentario sono custoditi in un cofanetto a doppio scomparto in tela blu e con impressioni in oro.
ISBN – 978-88-86251-84-6.

Copyright foto: Il Bulino edizioni d’arte, Illuminated Facsimiles

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